Fermate tutti gli orologi,
isolate il telefono,
fate tacere il cane
con un osso succulento,
chiudete i pianoforti,
e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro,
si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio
Lui è Morto,
allacciate nastri di crespo
al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud,
il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro
e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte,
la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l'amore fosse eterno:
e avevo torto.
Non servon più le stelle:
spegnetele anche tutte;
imballate la luna,
smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano
e sradicate il bosco;
perché ormai più nulla può giovare.
Da ""La verità vi prego sull'amore"",
traduzione di Gilberto Forti
(Adelphi)